DOLCEAMARO...
La democrazia nel partito è MORTA
Questa è la mia opinione.
Non lo affermo a cuor leggero, lo dico con un amaro in bocca e lo stomaco chiuso. Non ho mai pensato che il Prc dovesse sciogliersi, ho sempre creduto che le mozioni fossero una crescita, un arricchimento, un sistema per capire cosa volesse la sovranità dei circoli, (tra l’altro della sovranità dei circoli parla proprio lo statuto del partito).
Non lo dico per la vittoria di Ferrero e della Mozione 1, che a ben guardare da sola non arrivava da nessuna parte, e non ha voluto giocare solo con le sue carte, ha dovuto racimolare i voti delle altre tre Mozioni. Ora, le altre non hanno gli stessi “ideali” della Mozione 1, come si farà?
Questo allearsi assomiglia all’allearsi dei partiti di Sinistra per sconfiggere Berlusconi nel 2004 uniti tutti sotto l’Ulivo. Anche allora l’aver messo assieme troppe anime diverse ha portato non pochi problemi, e poi l’esempio ancor più ovvio, l’abbiamo avuto dall’ultimo governo Prodi: ricordate Rossi e Turigliatto?
Questo congresso è stato, fin dall’inizio, pilotato: gli unici circoli messi sotto accusa e a cui sono stati tolti i voti sono stati quelli in cui, se tutto fosse andato secondo regola, avrebbe vinto la Mozione 2.
A chi sarebbe venuto in mente di avere due pesi e due misure? Al Pdl di sicuro, ciò che non mi aspettavo è che lo stesso metodo, lo avrebbero usato all’interno del Prc.
Non sto qui a recriminare su chi è o non è il segretario nazionale, che a vedere la Mozione 1, dava del leaderista a Vendola, e a tutta la Mozione 2.
Certo è che, in un momento in cui la gente ha bisogno di avere a fianco una forza unita della Sinistra, si rischia, invece, di far lacerare il partito.
In molti hanno già parlato di riconsegnare le proprie tessere, e poi? Cosa succederà, se davvero ci saranno tantissime tessere in meno?
Non vorrei che il partito si sfasciasse, proprio ora che dobbiamo restare uniti e lottare per i tagli che il nuovo governo ha varato con la Finanziaria passata con il voto alla fiducia, ad esempio, in momento in cui si gioca la carta Sicurezza, i tagli alle Forze dell’Ordine, e al mondo del lavoro che mai prima d’ora, è stato attaccato così duramente da un Governo.
Tornando al congresso appena svoltosi, spero, auspico, che si trovi una mediazione per tornare ad essere il partito dei lavoratori, delle minoranze, degli immigrati e di tutti coloro che sono considerati gli ultimi.
Colgo comunque l’occasione di fare un in bocca al lupo al neo segretario Ferrero, al quale pongo una domanda. Si ricorda quando è venuto a Mira per la campagna elettorale, alla domanda: “La Sinistra l’Arcobaleno sarà solo un cartello elettorale o ci sarà un futuro post elettorale?”, lei ha risposto con convinzione: “No, credo fermamente in questo nuovo progetto”.
Cosa è cambiato da allora, a parte la sconfitta elettorale nazionale? Allora avevano ragione gli scettici che fin dall’inizio hanno visto in quel progetto solo ed esclusivamente un cartello elettorale momentaneo, cosa che finora avevamo visto fare solo ad alcune categorie politiche.
Non so nemmeno io se questa nuova linea politica riuscirò ad accettarla, rimanendo così all’interno di questo partito. Penso comunque che seguirò le parole di Vendola: lavorare dentro al partito per migliorare il partito e per dar vita ad un Partito che sia capace di parlare la lingua dei giovani come faceva il PCI (vedi il 68).
Questa è la mia opinione.
Non lo affermo a cuor leggero, lo dico con un amaro in bocca e lo stomaco chiuso. Non ho mai pensato che il Prc dovesse sciogliersi, ho sempre creduto che le mozioni fossero una crescita, un arricchimento, un sistema per capire cosa volesse la sovranità dei circoli, (tra l’altro della sovranità dei circoli parla proprio lo statuto del partito).
Non lo dico per la vittoria di Ferrero e della Mozione 1, che a ben guardare da sola non arrivava da nessuna parte, e non ha voluto giocare solo con le sue carte, ha dovuto racimolare i voti delle altre tre Mozioni. Ora, le altre non hanno gli stessi “ideali” della Mozione 1, come si farà?
Questo allearsi assomiglia all’allearsi dei partiti di Sinistra per sconfiggere Berlusconi nel 2004 uniti tutti sotto l’Ulivo. Anche allora l’aver messo assieme troppe anime diverse ha portato non pochi problemi, e poi l’esempio ancor più ovvio, l’abbiamo avuto dall’ultimo governo Prodi: ricordate Rossi e Turigliatto?
Questo congresso è stato, fin dall’inizio, pilotato: gli unici circoli messi sotto accusa e a cui sono stati tolti i voti sono stati quelli in cui, se tutto fosse andato secondo regola, avrebbe vinto la Mozione 2.
A chi sarebbe venuto in mente di avere due pesi e due misure? Al Pdl di sicuro, ciò che non mi aspettavo è che lo stesso metodo, lo avrebbero usato all’interno del Prc.
Non sto qui a recriminare su chi è o non è il segretario nazionale, che a vedere la Mozione 1, dava del leaderista a Vendola, e a tutta la Mozione 2.
Certo è che, in un momento in cui la gente ha bisogno di avere a fianco una forza unita della Sinistra, si rischia, invece, di far lacerare il partito.
In molti hanno già parlato di riconsegnare le proprie tessere, e poi? Cosa succederà, se davvero ci saranno tantissime tessere in meno?
Non vorrei che il partito si sfasciasse, proprio ora che dobbiamo restare uniti e lottare per i tagli che il nuovo governo ha varato con la Finanziaria passata con il voto alla fiducia, ad esempio, in momento in cui si gioca la carta Sicurezza, i tagli alle Forze dell’Ordine, e al mondo del lavoro che mai prima d’ora, è stato attaccato così duramente da un Governo.
Tornando al congresso appena svoltosi, spero, auspico, che si trovi una mediazione per tornare ad essere il partito dei lavoratori, delle minoranze, degli immigrati e di tutti coloro che sono considerati gli ultimi.
Colgo comunque l’occasione di fare un in bocca al lupo al neo segretario Ferrero, al quale pongo una domanda. Si ricorda quando è venuto a Mira per la campagna elettorale, alla domanda: “La Sinistra l’Arcobaleno sarà solo un cartello elettorale o ci sarà un futuro post elettorale?”, lei ha risposto con convinzione: “No, credo fermamente in questo nuovo progetto”.
Cosa è cambiato da allora, a parte la sconfitta elettorale nazionale? Allora avevano ragione gli scettici che fin dall’inizio hanno visto in quel progetto solo ed esclusivamente un cartello elettorale momentaneo, cosa che finora avevamo visto fare solo ad alcune categorie politiche.
Non so nemmeno io se questa nuova linea politica riuscirò ad accettarla, rimanendo così all’interno di questo partito. Penso comunque che seguirò le parole di Vendola: lavorare dentro al partito per migliorare il partito e per dar vita ad un Partito che sia capace di parlare la lingua dei giovani come faceva il PCI (vedi il 68).
Simone de Beauvoir
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