CONGRESSO PROVINCIALE
Si è svolto a Mestre, al Centro Congressi di Piazza Candiani, il VII° Congresso Provinciale del Partito di Rifondazione Comunista.
I lavori iniziano con un’ora e più di ritardo, apre i lavori il compagno Bellin Alessio della segreteria provinciale uscente. E’ stato un intervento che guarda sia al passato sia al futuro ma anche all’odierna situazione politica italiana ed estera.
Secondo le sue parole, il Congresso si sta svolgendo in un periodo non felice per una serie di circostanze: il governo Berlusconi, che sta lavorando per destabilizzare il Paese; l’attuale situazione politica nazionale; la nascita del PD; il lavorare vicino alla destra di Veltroni.
Continua con un’analisi su com’è stato gestito finora il Partito: è stato abbandonato il territorio e non c’è stato contatto con chi dovremmo difendere, sono stati dimenticati i reali bisogni della gente, così facendo non siamo stati in grado di comunicare i nostri veri valori.
Doveva essere un Congresso d’unione e non di divisione. Il Partito c’è e non deve sciogliersi, perché è indispensabile il ruolo di una forza di Sinistra.
Prosegue sempre sul tema, arrivando a parlare del polo chimico di Porto Marghera, criticando il modello economico attuale. C’è bisogno di una coerenza sulle politiche ambientali, servono asili popolari, doposcuola autogestiti e palestre popolari. Non servono politiche di mutazione genetica come avviene nel comune di Venezia, continua, che sta distruggendo la classe operaia popolare.
Abbiamo parlato troppo di una riforma di Partito, senza mai applicarla, smettiamo di avere contrapposizioni e lasciamo lavorare in pace la Federazione.
Prende la parola Davide Zoggia presidente della provincia di Venezia. Inizia con una considerazione sull’attuale situazione politica, che non permette di essere autosufficienti.
Si scaglia contro un Parlamento completamente impotente, che resta impantanato in questioni puramente personali, (Lodo Alfano: il “salva cariche importanti”: Berlusconi, Fini – G8, NdR).
Non dobbiamo stare assieme per forza, dobbiamo dialogare.
In Provincia non c’è mai stato un emendamento in cui il PRC sia stato escluso, anzi ha partecipato portando anche dei miglioramenti.
Bisogna confrontarci su cose concrete: Piano Provinciale di Territorio, Veneto City e molto altro. Per poter lavorare, bisogna dialogare anche con la Destra.
Prosegue i lavori Scaramuzza, Segretario Provinciale del PD, il quale non crede all’autosufficienza del PD, ma ha il compito di ritessere i rapporti con le Sinistre.
Prosegue il suo discorso parlando delle prossime elezioni provinciali che vinceremo solo se saremo in grado di portare dei contenuti veri alla gente.
E’ essenziale cominciare già da Settembre, perché ha inizio la campagna elettorale. Afferma che a livello locale c’è distinzione tra Destra e Sinistra, che bisogna essere all’altezza di questa Provincia.
Ora è la volta di Basso, Presidente provinciale ANPI, il quale ringrazia per l’invito, anche perché il PRC fa quasi parte integrante dell’associazione per i numerosi iscritti. Ricorda che l’ANPI incarna i valori della memoria e della Resistenza, continua ricordandoci l’impegno dell’associazione a salvaguardia della Repubblica Italiana.
Esprime una forte preoccupazione per il governo di Destra, di partiti senza storia (PLI), o per chi la storia ce l’ha e ha motivo di vergognarsene (AN - NdR). Preoccupazione estesa alle leggi ad personam che vengono promulgate ogni giorno.
Luciano Favaro dei Comunisti Italiani, ricorda la sconfitta elettorale di Aprile e non sa se essere arrabbiato o se ha ancora fazzoletti per asciugare le lacrime: una forza come i comunisti è fuori dal Parlamento. Parla del loro Congresso svoltosi il giorno prima dove si è parlato di politiche vere.
Prosegue affermando che la Sinistra l’Arcobaleno è diventato un cartello elettorale e non un Partito unico come doveva essere. Con Diliberto, abbiamo lanciato l’idea di ricostruire un Partito Comunista unito. Dove manca la presenza di una forza comunista, ci sono grossi problemi, è necessario costruire un forte Partito Comunista. Un esempio di questo bisogno è il comune di Venezia, dove non c’è opposizione. In Provincia, il lavoro svolto finora è positivo perché questa forza c’è stata, l’anno prossimo si va a votare e speriamo di affrontare questa nuova sfida elettorale con un partito unico.
I progetti politici, afferma, vanno avanti con le gambe degli uomini e delle donne che lavorano.
Dopo gli interventi degli invitati, a chiedere la parola è stato il compagno Franco Bonato, della Mozione 2, con una richiesta di legalità: riteniamo che vi sia un vulnus (ferita – NdR) in questa commissione congressuale. Ovvietà e buon senso, prosegue, dovrebbero essere del Partito Comunista e vedere calpestato il diritto di un circolo come quello di S.Donà di Piave è un elemento che falsa la platea congressuale. La commissione congressuale ha negato lo spostamento della data di congresso del circolo – cosa non fatta per il circolo di Mira – calpestando la Sovranità del circolo. Chiediamo che venga ripristinata la platea congressuale e non venga mortificata una comunità di 31 persone che hanno votato.
Il clima non è dei più sereni, alle parole del compagno, la platea insorge anche con offese personali.
Il compagno Bonato prosegue nel suo discorso affermando che il nemico è fuori di noi, non dentro di noi, non vogliamo uscire dal Partito. Chiediamo che la legalità venga ripristinata, che sia data voce a tutti.
La proposta non è stata nemmeno presa in considerazione dalla commissione congressuale, la conseguenza di ciò è stata l’abbandono dei lavori da parte dei delegati della Mozione 2, rientrati solo per le votazioni del Comitato Politico Federale.
I lavori si sono conclusi alle ore 17:30.
I lavori iniziano con un’ora e più di ritardo, apre i lavori il compagno Bellin Alessio della segreteria provinciale uscente. E’ stato un intervento che guarda sia al passato sia al futuro ma anche all’odierna situazione politica italiana ed estera.
Secondo le sue parole, il Congresso si sta svolgendo in un periodo non felice per una serie di circostanze: il governo Berlusconi, che sta lavorando per destabilizzare il Paese; l’attuale situazione politica nazionale; la nascita del PD; il lavorare vicino alla destra di Veltroni.
Continua con un’analisi su com’è stato gestito finora il Partito: è stato abbandonato il territorio e non c’è stato contatto con chi dovremmo difendere, sono stati dimenticati i reali bisogni della gente, così facendo non siamo stati in grado di comunicare i nostri veri valori.
Doveva essere un Congresso d’unione e non di divisione. Il Partito c’è e non deve sciogliersi, perché è indispensabile il ruolo di una forza di Sinistra.
Prosegue sempre sul tema, arrivando a parlare del polo chimico di Porto Marghera, criticando il modello economico attuale. C’è bisogno di una coerenza sulle politiche ambientali, servono asili popolari, doposcuola autogestiti e palestre popolari. Non servono politiche di mutazione genetica come avviene nel comune di Venezia, continua, che sta distruggendo la classe operaia popolare.
Abbiamo parlato troppo di una riforma di Partito, senza mai applicarla, smettiamo di avere contrapposizioni e lasciamo lavorare in pace la Federazione.
Prende la parola Davide Zoggia presidente della provincia di Venezia. Inizia con una considerazione sull’attuale situazione politica, che non permette di essere autosufficienti.
Si scaglia contro un Parlamento completamente impotente, che resta impantanato in questioni puramente personali, (Lodo Alfano: il “salva cariche importanti”: Berlusconi, Fini – G8, NdR).
Non dobbiamo stare assieme per forza, dobbiamo dialogare.
In Provincia non c’è mai stato un emendamento in cui il PRC sia stato escluso, anzi ha partecipato portando anche dei miglioramenti.
Bisogna confrontarci su cose concrete: Piano Provinciale di Territorio, Veneto City e molto altro. Per poter lavorare, bisogna dialogare anche con la Destra.
Prosegue i lavori Scaramuzza, Segretario Provinciale del PD, il quale non crede all’autosufficienza del PD, ma ha il compito di ritessere i rapporti con le Sinistre.
Prosegue il suo discorso parlando delle prossime elezioni provinciali che vinceremo solo se saremo in grado di portare dei contenuti veri alla gente.
E’ essenziale cominciare già da Settembre, perché ha inizio la campagna elettorale. Afferma che a livello locale c’è distinzione tra Destra e Sinistra, che bisogna essere all’altezza di questa Provincia.
Ora è la volta di Basso, Presidente provinciale ANPI, il quale ringrazia per l’invito, anche perché il PRC fa quasi parte integrante dell’associazione per i numerosi iscritti. Ricorda che l’ANPI incarna i valori della memoria e della Resistenza, continua ricordandoci l’impegno dell’associazione a salvaguardia della Repubblica Italiana.
Esprime una forte preoccupazione per il governo di Destra, di partiti senza storia (PLI), o per chi la storia ce l’ha e ha motivo di vergognarsene (AN - NdR). Preoccupazione estesa alle leggi ad personam che vengono promulgate ogni giorno.
Luciano Favaro dei Comunisti Italiani, ricorda la sconfitta elettorale di Aprile e non sa se essere arrabbiato o se ha ancora fazzoletti per asciugare le lacrime: una forza come i comunisti è fuori dal Parlamento. Parla del loro Congresso svoltosi il giorno prima dove si è parlato di politiche vere.
Prosegue affermando che la Sinistra l’Arcobaleno è diventato un cartello elettorale e non un Partito unico come doveva essere. Con Diliberto, abbiamo lanciato l’idea di ricostruire un Partito Comunista unito. Dove manca la presenza di una forza comunista, ci sono grossi problemi, è necessario costruire un forte Partito Comunista. Un esempio di questo bisogno è il comune di Venezia, dove non c’è opposizione. In Provincia, il lavoro svolto finora è positivo perché questa forza c’è stata, l’anno prossimo si va a votare e speriamo di affrontare questa nuova sfida elettorale con un partito unico.
I progetti politici, afferma, vanno avanti con le gambe degli uomini e delle donne che lavorano.
Dopo gli interventi degli invitati, a chiedere la parola è stato il compagno Franco Bonato, della Mozione 2, con una richiesta di legalità: riteniamo che vi sia un vulnus (ferita – NdR) in questa commissione congressuale. Ovvietà e buon senso, prosegue, dovrebbero essere del Partito Comunista e vedere calpestato il diritto di un circolo come quello di S.Donà di Piave è un elemento che falsa la platea congressuale. La commissione congressuale ha negato lo spostamento della data di congresso del circolo – cosa non fatta per il circolo di Mira – calpestando la Sovranità del circolo. Chiediamo che venga ripristinata la platea congressuale e non venga mortificata una comunità di 31 persone che hanno votato.
Il clima non è dei più sereni, alle parole del compagno, la platea insorge anche con offese personali.
Il compagno Bonato prosegue nel suo discorso affermando che il nemico è fuori di noi, non dentro di noi, non vogliamo uscire dal Partito. Chiediamo che la legalità venga ripristinata, che sia data voce a tutti.
La proposta non è stata nemmeno presa in considerazione dalla commissione congressuale, la conseguenza di ciò è stata l’abbandono dei lavori da parte dei delegati della Mozione 2, rientrati solo per le votazioni del Comitato Politico Federale.
I lavori si sono conclusi alle ore 17:30.
RifondaMira
Commenti