SI AL DIRITTO DI SCIOPERO
NO AL NUCLEARE
NO AL NUCLEARE
Mentre una terribile crisi economica si sta abbattendo sull'intero Paese, con centinaia di migliaia di posti di lavoro già persi o a rischio, con stipendi, salari e pensioni sempre più inadeguati ad affrontare il carovita, e con intere generazioni ormai senza futuro perché mortificate da una strisciante precarietà, il governo Berlusconi sceglie di accelerare le sue politiche di devastazione dell'ambiente e di riduzione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il ritorno alle centrali nucleari, nonostante quanto deciso dal popolo italiano nel referendum abolizionista, non è soltanto una decisione antieconomica, ma una vera e propria follia con costi ambientali e sociali immensi. Le quattro centrali da sei miliardi di euro dovranno, in realtà, affrontare spese sempre maggiori e tempi molto più lunghi di quanto oggi preventivato. Gli esperti parlano di rischi molto più gravi di quelli calcolati ai tempi di Chernobyl ed anche le regioni si stanno opponendo duramente ai progetti del governo: sia la Puglia di Vendola che la Sardegna di Cappellacci. Chiediamo anche al governatore del Lazio Marazzo di sciogliere subito ogni ambiguità.
Dopo l'attacco al contratto nazionale di lavoro, anche sul fonte dei diritti l'emergenza prosegue. Il nuovo decreto con sui si limita il diritto di sciopero (per ora nei trasporti, poi si vedrà) si ispira ad un'idea ben precisa: disciplinare per via autoritaria il dissenso e il conflitto nella società. Dopo le ronde nei parchi, ci dobbiamo presto aspettare il dispiegamento della polizia nelle frabbiche e nei luoghi di lavoro?
Circolo PRC San Lorenzo Casa della Sinistra del Municipio Roma III
Questo volantino è la palese e toccabile testimonianza che Rifondazione non ci sta a farsi mettere i piedi in testa da questo governo, e, anche se, siamo fuori dalle sedi del governo, faremo sempre la nostra parte battendoci al fianco dei lavoratori e contro ogni forma di abuso alla libertà e alla legalità che chiunque, e sottolineiamo chiunque, voglia perpetrare in questo Paese.
Il ritorno alle centrali nucleari, nonostante quanto deciso dal popolo italiano nel referendum abolizionista, non è soltanto una decisione antieconomica, ma una vera e propria follia con costi ambientali e sociali immensi. Le quattro centrali da sei miliardi di euro dovranno, in realtà, affrontare spese sempre maggiori e tempi molto più lunghi di quanto oggi preventivato. Gli esperti parlano di rischi molto più gravi di quelli calcolati ai tempi di Chernobyl ed anche le regioni si stanno opponendo duramente ai progetti del governo: sia la Puglia di Vendola che la Sardegna di Cappellacci. Chiediamo anche al governatore del Lazio Marazzo di sciogliere subito ogni ambiguità.
Dopo l'attacco al contratto nazionale di lavoro, anche sul fonte dei diritti l'emergenza prosegue. Il nuovo decreto con sui si limita il diritto di sciopero (per ora nei trasporti, poi si vedrà) si ispira ad un'idea ben precisa: disciplinare per via autoritaria il dissenso e il conflitto nella società. Dopo le ronde nei parchi, ci dobbiamo presto aspettare il dispiegamento della polizia nelle frabbiche e nei luoghi di lavoro?
Circolo PRC San Lorenzo Casa della Sinistra del Municipio Roma III
Questo volantino è la palese e toccabile testimonianza che Rifondazione non ci sta a farsi mettere i piedi in testa da questo governo, e, anche se, siamo fuori dalle sedi del governo, faremo sempre la nostra parte battendoci al fianco dei lavoratori e contro ogni forma di abuso alla libertà e alla legalità che chiunque, e sottolineiamo chiunque, voglia perpetrare in questo Paese.
RifondaMira
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