COMMENTO SULLA PRESENTAZIONE
Non ho voluto commentare subito la presentazione di Nichi Vendola, per poterla assorbire, capire meglio, e per non parlarne a caldo.
E’ stata una presentazione come poche dove le ore sono volate, dove non c’è stato quasi nessun punto morto.
Dove chi ha fatto l’introduzione non è mai stato prolisso, e ha parlato con l’anima, spontaneo.
Dove tutti gli interventi sono stati costruttivi, anche quello di un ex compagno mooolto vicino (forse tesserato) a Sinistra Critica, il quale ha permesso, con la sua invettiva anticostruttiva, a Vendola di dare una risposta costruttiva, ricevendo in cambio un impara Gramsci prima di citarlo. BRAVO NICHI!!!
E bravo anche per come ha utilizzato la storia di Gramsci per spiegare l’oggi, il cos’è successo a Rifondazione, il perché abbiamo perso, il cosa non va in Rifondazione, come ad esempio l’usare una mozione per creare una diga tra chi l’appoggia e chi ne appoggia un’altra.
Come non bisogna isolare i compagni anche se la pensano diversamente da noi, o dal resto del partito, perché il nostro è un partito democratico e non come il Pd ma capace di ascoltare le idee di tutti e di poterne discutere civilmente (anche se questo non sempre succede e il compagno sopraccitato dovrebbe saperlo per esperienza d’uso personale…).
Un partito dove non si ha paura di perdere le elezioni perché si presenta un candidato gay dichiarato, un partito che sta con gli ultimi, anzi, se ci fosse sempre stato, forse non saremmo qui a chiederci il perché di questa perdita….
Non possiamo sorvolare sul simbolo che deve rimanere: lo dice anche Nichi, che aggiunge - ed io lo appoggio totalmente - che non possiamo chiuderci in Rifondazione per restare soli, ma dobbiamo aprirci, creare uno spazio limpido, aperto a tutti coloro che vogliono ricucire gli strappi di queste elezioni. Non certo col cartello elettorale che è stata la Sinistra l’Arcobaleno voluta soprattutto dai vertici dei vari partiti, ma con una costituente che parta dai circoli perché è da li che bisogna ricostruire il futuro di questo partito. L’essere comunista non potrà mai venir meno, anzi, potrà solo rafforzarsi lavorando con le persone che abbiamo lasciato sole troppo a lungo, preoccupandoci di parlare una lingua troppo distante da tutti: dai lavoratori, dai giovani, dalle donne, insomma dal popolo. Il politichese oramai non serve più, per arrivare alla gente serve conoscere il loro linguaggio, e parlarlo non evitarlo. Parlare per spot come la destra è un errore: l’utilizzare nella vita comune il sistema degli spot pubblicitari fa si che i cervelli si otturino, si atrofizzino e, alla fine, non sappiano più ragionare da soli.
Ecco perché, compagni, vi invito caldamente ad ascoltare sì chi vi dice di appoggiare questa o quella mozione, ma soprattutto leggetele, leggetele, usate solo la vostra intelligenza e le vostre idee. Non date retta, come hanno fatto gli elettori che si son fidati per l’ennesima volta, del ciarliero Silvio, che continuerà a farsi solo ed esclusivamente le regole a favore suo (vedi la legge sulle intercettazioni….), ma come farebbe ogni persona che è di sinistra, che è comunista.
E’ stata una presentazione come poche dove le ore sono volate, dove non c’è stato quasi nessun punto morto.
Dove chi ha fatto l’introduzione non è mai stato prolisso, e ha parlato con l’anima, spontaneo.
Dove tutti gli interventi sono stati costruttivi, anche quello di un ex compagno mooolto vicino (forse tesserato) a Sinistra Critica, il quale ha permesso, con la sua invettiva anticostruttiva, a Vendola di dare una risposta costruttiva, ricevendo in cambio un impara Gramsci prima di citarlo. BRAVO NICHI!!!
E bravo anche per come ha utilizzato la storia di Gramsci per spiegare l’oggi, il cos’è successo a Rifondazione, il perché abbiamo perso, il cosa non va in Rifondazione, come ad esempio l’usare una mozione per creare una diga tra chi l’appoggia e chi ne appoggia un’altra.
Come non bisogna isolare i compagni anche se la pensano diversamente da noi, o dal resto del partito, perché il nostro è un partito democratico e non come il Pd ma capace di ascoltare le idee di tutti e di poterne discutere civilmente (anche se questo non sempre succede e il compagno sopraccitato dovrebbe saperlo per esperienza d’uso personale…).
Un partito dove non si ha paura di perdere le elezioni perché si presenta un candidato gay dichiarato, un partito che sta con gli ultimi, anzi, se ci fosse sempre stato, forse non saremmo qui a chiederci il perché di questa perdita….
Non possiamo sorvolare sul simbolo che deve rimanere: lo dice anche Nichi, che aggiunge - ed io lo appoggio totalmente - che non possiamo chiuderci in Rifondazione per restare soli, ma dobbiamo aprirci, creare uno spazio limpido, aperto a tutti coloro che vogliono ricucire gli strappi di queste elezioni. Non certo col cartello elettorale che è stata la Sinistra l’Arcobaleno voluta soprattutto dai vertici dei vari partiti, ma con una costituente che parta dai circoli perché è da li che bisogna ricostruire il futuro di questo partito. L’essere comunista non potrà mai venir meno, anzi, potrà solo rafforzarsi lavorando con le persone che abbiamo lasciato sole troppo a lungo, preoccupandoci di parlare una lingua troppo distante da tutti: dai lavoratori, dai giovani, dalle donne, insomma dal popolo. Il politichese oramai non serve più, per arrivare alla gente serve conoscere il loro linguaggio, e parlarlo non evitarlo. Parlare per spot come la destra è un errore: l’utilizzare nella vita comune il sistema degli spot pubblicitari fa si che i cervelli si otturino, si atrofizzino e, alla fine, non sappiano più ragionare da soli.
Ecco perché, compagni, vi invito caldamente ad ascoltare sì chi vi dice di appoggiare questa o quella mozione, ma soprattutto leggetele, leggetele, usate solo la vostra intelligenza e le vostre idee. Non date retta, come hanno fatto gli elettori che si son fidati per l’ennesima volta, del ciarliero Silvio, che continuerà a farsi solo ed esclusivamente le regole a favore suo (vedi la legge sulle intercettazioni….), ma come farebbe ogni persona che è di sinistra, che è comunista.
LEGGETE LE MOZIONI E POI APPOGGIATE QUELLA CHE PENSATE SIA GIUSTA.
Simone de Beauvoir
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