La lotta dei lavoratori migranti al magazzino IKEA di Piacenza: una storia che arriva anche da noi!

La lotta dei lavoratori migranti al magazzino IKEA di Piacenza: una storia che arriva anche da noi!



Nel polo logistico di Piacenza c’è l’immenso magazzino Ikea 
che serve Italia, Svizzera e Mediterraneo orientale. 
Braccia egiziane, pakistane, albanesi spostano le merci che arrederanno le nostre case. 
Non sono assunti direttamente, ma tramite cooperative in subappalto. 
Dopo blocchi, scioperi e proteste, chiedono condizioni di lavoro dignitose. 
In particolare, la fine degli straordinari e dei riposi punitivi. 
Secondo i sindacalisti, questi metodi somigliano sempre più al lavoro a giornata in agricoltura.

Le lotte all’Ikea danno continuità a quelle vittoriose al corriere TNT, 
dove i lavoratori – migranti hanno ottenuto migliori condizioni di lavoro 
e soprattutto milioni di euro di contributi per le casse pubbliche, con un beneficio per la collettività. L’irregolarità nei contratti di lavoro – spesso presente nella rete dei subappalti - danneggia tutti noi. 
Lo Stato incassa meno risorse e quindi è costretto a tagliare i servizi. 
«Noi stranieri siamo di passaggio», dicono i lavoratori. 
«Ma lottiamo anche per gli italiani».

Cittadini e consumatori chiedono a gran voce all' Ikea Italia di assumere direttamente i lavoratori secondo il contratto di categoria. 
Un’azienda attenta al sociale non può limitarsi a sottoporre codici di condotta ai fornitori. 
Una multinazionale da 27 miliardi di fatturato, con un +8% di utile 
(dati Sole 24 Ore per l’esercizio 2012) non soffrirà per l’assunzione diretta dei magazzinieri. 
Il subappalto, infatti, più che un mezzo di organizzazione del lavoro, sembra uno strumento di ricatto. 
L’azienda afferma che il basso costo dei mobili non deve dipendere da condizioni di lavoro degradanti. 
Oggi questa affermazione può diventare realtà.
Con uno dei maggiori store presenti in territorio veneto quale quello di Padova, non si può non ricorrere con il pensiero e l'azione a una solidarietà e vicinanza attiva e concreta.
Le lotte non sono mai inutili.


Fonti: Il Piacenza




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